Terapia sclerosante
Terapia sclerosante: definizione
Tecnica conosciuta fin dall’epoca pre-romana, la valutazione letteraria si attua dal 1920 in poi con i primi utilizzi di salicilato di sodio con tecnica asettica, che ha poi visto l’evoluzione della moderna scleroterapia.
Dagli anni sessanta in poi la metodologia della Terapia sclerosante si è aggiornata e il progresso è stato notevole tanto da portare al giorno d’oggi a una sicurezza assoluta. Indicazioni elettive per detta terapia sono le teleangectasie (capillari), le varici non sistemiche, le varici post-safenectomia.
Le teleangectasie
Le teleangectasie sono formazioni vascolari costituite da capillari dilatati e/o neoformati osservabili principalmente agli arti inferiori e raramente in altre zone corporee. Di aspetto anche troppo familiare hanno le seguenti cause determinanti:
- ereditarietà
- malattie congenite del microcircolo
- fattori ormonali e/o fisiologici (contraccettivi, gravidanza), utilizzo di farmaci
- fattori fisici, esiti traumatici, radiazioni.
Modalità di esecuzione della terapia sclerosante
Dove è possibile si deve prima di tutto intervenire sulle cause di origine, associare eventualmente terapie con rutosidee, flavonoidi. Quando si incontra un quadro complesso è bene effettuare la cura con detti preparati a cicli almeno semestrali.
La terapia sclerosante si esegue con una microiniezione endovasale, in genere di idrossi-polietossi-decanolo oppure di glicerina cromata, od infine di tetradecilsolfato di sodio. L’effetto di dette sostanze è di creare un edema endovasle al capillare ectasico, occlusione del lume e coagulazione segmentale. L’evoluzione porta alla organizzazione fibrotica (sclerosi) del capillare trattato e conseguente riassorbimento e scomparsa.
Periodi d’intervento e complicazioni
Per non interferire negativamente i periodi ottimali di esecuzione sono novembre-marzo, in quanto la temperatura ambientale non provoca vaso dilatazione.
Non sono presenti complicanze al di fuori di sporadiche discromie, specialmente in tessuti ad incarnato molto chiaro, micro-ecchimosi post iniettive in tessuti particolarmente atonici.
Non esiste un protocollo codificato per il numero delle sedute, la valutazione e la frequenza sono variabili a seconda dei casi e delle valutazioni del paziente.